Descrizione dell’habitat
Le praterie di Poseidonia oceanica, fanerogama endemica del Mar Mediterraneo, costituiscono un habitat prioritario ai sensi delle Direttiva Habitat e della Rete Natura 2000 (Habitat 1120*) P. oceanica va dalla superficie sino a40 m di profondità, predilige acque ben ossigenate e mostra una tolleranza relativamente ampia alle variazioni di temperatura ed idrodinamismo, mentre è sensibile alla dissalazione. Le praterie di Posidonia assumono un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino per la produzione primaria, la biodiversità, l’equilibrio della dinamica di sedimentazione nonché come indicatore della qualità dell’ambiente marino nel suo complesso. Lo sviluppo delle praterie può variare in base alle condizioni ambientali (ad es., profondità, topografia del fondo, tipo di substrato, idrodinamica e tasso di sedimentazione), con possibile genesi di diverse morfologie.
Principali pressioni
Numerosi fattori, la maggioranza dei quali di origine antropica, possono determinare la regressione delle praterie, agendo spesso in modo sinergico: la diminuzione della trasparenza dell’acqua e l’alterazione del regime sedimentario (causato talvolta dal ripascimento delle spiagge), l’ancoraggio delle imbarcazioni, le attività di pesca, l’inquinamento, la competizione di specie algali invasive non indigene, per arrivare sino al ricoprimento derivante dalla costruzione di opere costiere. Tale regressione può interessare sia il limite inferiore che quello superiore delle praterie si manifesta inizialmente con una diminuzione della densità dei fasci fogliari e la formazione di aree “intermatte”.
Normativa internazionale e misure di conservazione
Nell’ambito del Decreto Legislativo 152 del 2006 che recepisce la Direttiva Quadro sulle Acque, P. oceanica rappresenta l’oggetto di classificazione del corpo idrico per quanto riguarda l’Elemento di Qualità Biologica (EQB) Angiosperme. Per l’applicazione della Direttiva Strategia Marina (2008/56/CE) nell’ambito del Descrittore 1 “Biodiversità” l’habitat P. oceanica rappresenta uno degli habitat che contribuiscono al raggiungimento del GES, ovvero: “il Buono Stato Ambientale”. Le attività di monitoraggio DigitAP, contribuiscono a quelle descritte nella scheda relativa all’ “Habitat Posidonia oceanica”, tutt’ora in uso per le attività di monitoraggio di specie ed habitat marini delle Direttive 92/43/CE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli” previste dal DM 11/2/2015 di attuazione dell’art.11 del D. Lgs 190/2010 (Strategia Marina), integrandone quindi le attività di valutazione della condizione ed estensione dell’habitat e degli impatti riscontrati. Posidonia oceanica è inserita nella lista delle specie maggiormente meritevoli di protezione e quindi prioritarie secondo il Protocollo SPA/BIO (Specially Protected Areas and Biological Diversity in the Mediterranean, Convenzione di Barcellona).
Nel contesto della Nature Restoration Law, l’annex II considera numerosi habitat caratterizzati da P. oceanica tra quelli oggetto delle previsioni di intervento di ripristino ecologico, definiti secondo classificazione EUNIS.
Tecniche di raccolta dati
Il monitoraggio sarà indirizzato all’individuazione dei punti di degrado e di scalzamento delle porzioni di matte e dei limiti superiori dei posidonieti. L’identificazione delle aree di degrado dei posidonieti sarà condotta mediante l’applicazione di tecniche di classificazione automatica, ovvero con algoritmi di machine learning. Per ogni sito verranno quindi prodotte cartografie ad altissima risoluzione dei principali “barrier-reef”.