Nell’ambito dell’Intervento “Monitoraggio della fauna selvatica”, è prevista la raccolta sistematica e su larga scala di dati di distribuzione e consistenza dell’erpetofauna – anfibi e rettili – presenti nei 24 Parchi Nazionali italiani. L’adozione di metodologie di campionamento standardizzate di monitoraggio dell’erpetofauna, l’utilizzo di protocolli comuni e di un archivio di dati condivisi garantiscono uniformità, accuratezza e confrontabilità nelle analisi allo scopo di creare un riferimento stabile per futuri monitoraggi. Si tratta di un progetto innovativo a livello nazionale che coinvolge contemporaneamente tutte le principali aree protette nazionali d’Italia.
Gli obiettivi principali sono: studiare la composizione delle comunità di anfibi e rettili, la loro distribuzione e il modo in cui i loro comportamenti sono influenzati da fattori ambientali, climatici e dalle attività umane, al fine di individuare eventuali pressioni o minacce che gravano sulle diverse specie.



Sulla base di piani redatti a scala di singola area protetta, viene definito il numero e la localizzazione dei siti di campionamento dove si effettuerà la raccolta dei dati utilizzando tecniche generaliste e ad ampio spettro d’azione (osservazioni visive, monitoraggio al canto, rilevamento di segni indiretti). La raccolta dati permetterà di ottenere mappe di distribuzione e indici relativi di popolazione, di valutare l’influenza delle attività antropiche presenti/in atto nell’area su tali specie e/o rilevare la presenza di specie alloctone che possono avere impatti o costituire una minaccia per la conservazione di specie e habitat di interesse comunitario nei Parchi Nazionali. L’insieme dei dati raccolti contribuirà in modo significativo alla conoscenza delle specie di erpetofauna e di migliorare significativamente la valutazione del loro stato di conservazione per i futuri cicli di reporting ai sensi della Direttiva Habitat nonché alla definizione di strategie di protezione mirate.
Le tecniche di rilevamento dei dati di presenza verranno applicate in base alle caratteristiche eco-etologiche e alla contattabilità delle specie, privilegiando, per quanto possibile, tecniche ad ampio spettro d’azione in grado di fornire contemporaneamente dati su più specie, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse. Sono state identificate le seguenti macro‑categorie di monitoraggio e ciascuna categoria si avvarrà di tecniche specifiche per la raccolta dei dati, in linea con le indicazioni contenute nel Manuale ISPRA relativo alle specie animali:
- Rilievi in prossimità di zone umide per anfibi acquatici.,
- Transetti terrestri per anfibi terrestri (Speleomantes, Salamandra atra).
- Transetti terrestri per rettili epigei, fossori e notturni.
- Punti di osservazione per Emys orbicularis.
L’applicazione delle suddette categorie – in taluni casi – consentirà anche di ottenere stime di abbondanza e/o prove della riproduzione delle specie. Per realizzare queste attività, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il supporto tecnico di ISPRA, ha affidato alla ditta Ce.S.Bi.N – Centro Studi BioNaturalistici Srl, tramite una selezione pubblica il compito di sviluppare un piano di campionamento scientificamente robusto per l’erpetofauna, di gestire le attività di monitoraggio e di creare un sistema centralizzato di raccolta e di analisi dei dati. Tutti i dati raccolti in campo, i prodotti cartografici e le relazioni di sintesi verranno trasferiti nel Network Nazionale della Biodiversità (NNB), garantendo la condivisione delle informazioni tra i Parchi, con il pubblico e la loro accessibilità per studi futuri.
L’intervento si articola in 5 fasi: realizzazione di un piano di campionamento generale da declinare nello specifico territorio dei 24 Parchi Nazionali, la formazione degli operatori faunistici che eseguiranno i rilievi sul campo, la raccolta su campo dei dati, loro archiviazione ed elaborazione. Tutte le fasi saranno sotto la supervisione di un coordinatore scientifico e più coordinatori tematici per ambiti territoriali, in costante coordinamento con ISPRA.